Si tratta di una statua dalle forme oggi parecchio deteriorate e arrotondate dal passare del tempo, che raffigura l’eroe greco Ercole il cui volto risulta ancora in parte visibile, che stringe contro il suo corpo con il braccio sinistro un altro personaggio di difficile attribuzione a causa dall’assenza degli arti e dal volto poco leggibile.
Ercole, stante, con la gamba sinistra leggermente arretrata, ha il corpo flesso verso sinistra, con il braccio destro alzato e il sinistro ripiegato sul petto. Questo stringe un secondo personaggio, di grandezza inferiore rispetto al protagonista, mutilo di tutti gli arti. Un panneggio, tipico della statuaria antica, copre la spalla destra dell’eroe, cadendo poi lungo la schiena e coprendone gli attributi.
L’attribuzione a Ercole sembra certa, mentre più difficile è l’interpretazione del gruppo scultoreo. La presenza di una seconda figura umana, purtroppo mutila, lascia supporre possa trattarsi di uno dei numerosi personaggi raffigurati nella statuaria antica legati all’eroe greco. Ercole e Anteo, Ercole e Caco, Ercole e Lica, sono tutte ipotesi plausibili, tuttavia risulta difficile l’attribuzione all’uno o all’altro mito infatti potrebbe rappresentare Anteo sollevato da terra nelle forme di un uomo, Caco stretto dal petto da Ercole o ancora Lica gettato nel mare, tuttavia allo stato attuale la sua attribuzione risulta problematica.
Curiosa è la notizia che il giovane Alessandro Manzoni, studente del Collegio di Merate, giocasse con i suoi compagni di classe a colpire la statua con i sassi passando dalla strada.
Via Marina, Guastalla, Municipio 1, Milano, Lombardia, 20122, Italia