
La prima menzione di un edificio di culto dedicato a S. Georgij de Vizago compare nella Notitia cleri mediolanensis de anno 1398. La chiesa non risulta menzionata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, dunque parrebbe essere posteriore al XIII secolo, tuttavia i piccoli lacerti visibili della tessitura muraria superstite potrebbero propendere per una certa antichità.
Non si esclude infatti che possa trattarsi di una struttura più antica costruita su preesistenze poiché nelle immediate vicinanze è stata trovata un’ara romana epigrafa che lascia intuire l’esistenza di area cultuale pagana poi cristianizzata.
Esistente in ogni caso nella seconda metà del XIV secolo, mantenne continuità di culto fino alla metà del 1700, quando venne eretta la nuova parrocchiale.
L’antica chiesa venne visitata nel 1571 da San Carlo Borromeo, Vescovo di Milano, che prescrisse alcuni lavori di manutenzione e sistemazione degli spazi: da ciò apprendiamo dell’esistenza di un battistero che si chiese di sopraelevare rispetto alla pavimentazione e di proteggere con una ringhiera.
Già nel 1684 l’edificio doveva possedere un piccolo organo, di dimensioni ridotte e commisurate alla vecchia struttura, acquistato con l’eredità dell’allora parroco Crippa e di un organista professionista, a spese dei parrocchiani, che suonasse durante le liturgie.
La presenza di un battistero garantiva l’amministrazione dei sacramenti ai fedeli del luogo che non dovevano dunque dipendere dalla chiesa di Merate e l’esistenza di un organo, già in quegli anni, dimostra come la comunità paganese fosse molto legata e partecipe alla vita religiosa del suo paese.
Oggi l’antica struttura risulta profondamente modificata e gli spazi sono stati trasformati in abitazioni private.
A memoria dell’antico edificio rimane visibile parte dell’abside semicircolare realizzata in ciottoli e pietre e una struttura circolare addossata alla parete nord identificabile come la torre campanaria.